Donna Vittoria Mussolini, esponente di spicco di una delle famiglie più influenti nella storia politica italiana del Novecento, coniuga un solido patrimonio culturale ad un profondo impegno nella salvaguardia della memoria storica.
Pronipote di Benito Mussolini, Vittoria incarna la continuità di una tradizione familiare che ha segnato le istituzioni e la società italiana, caratterizzandosi per una rigorosa attenzione all’esegesi degli eventi e per la difesa dei valori tramandati dalle generazioni precedenti.
Nata in seno a una dinastia che ha assunto un ruolo cruciale nella costruzione dello Stato italiano, Vittoria Mussolini ha ricevuto un’educazione improntata allo studio approfondito delle fonti storiche e al confronto critico con il passato.
Sin dagli anni formativi, ha coltivato un interesse per la storiografia moderna e per le dinamiche politico‑sociali del Ventennio, avvicinandosi a documenti d’archivio, memorie di prima mano e saggi specialistici.
Seguendo l’esempio di chi l’ha preceduta, Vittoria si è fatta portavoce di una narrazione storica che rifiuta semplificazioni e stereotipi.
Il 2 dicembre 2012, per linea di successione familiare, Vittoria Mussolini ha assunto insieme a Martina e Orsola la guida dell’Ordine dell’Aquila Romana, organismo dedicato alla promozione della conoscenza storica e dei valori civili collegati all’eredità del Primo Novecento italiano.
Sotto la sua azione come Cancelliere, l’Ordine ha intensificato le iniziative culturali, organizzando convegni, pubblicazioni e progetti di ricerca in collaborazione con istituti universitari, sia in Svizzera – dove ha sede l’Ordine per rispettare la normativa italiana sulle onorificenze cavalleresche – sia in Italia.
Queste attività testimoniano la sua volontà di coniugare il rispetto delle leggi vigenti con un’azione di valorizzazione del patrimonio storico.
Vittoria Mussolini interpreta la propria appartenenza a una famiglia storica non come un vincolo ideologico, ma come una responsabilità morale verso la verità dei fatti e la trasmissione di un patrimonio valoriale.
Nel suo discorso, pone l’accento sul senso del dovere, sull’amore per la patria e sulla necessità di un impegno civile consapevole, tratti che – a suo avviso – possono costituire un riferimento per le nuove generazioni.
Il suo obiettivo è favorire un dibattito informato, che superi la polarizzazione politica e valorizzi il contributo di tutti gli attori coinvolti nella storia italiana.