la reggenza dell’ordine

Orsola Mussolini

VI Capo Gran Cancelliere

dell’Ordine dell’Aqvila Romana

 

figlia di Guido Mussolini, nipote del Comandante Vittorio e pronipote dello statista Benito.

Assume, come da deposito legale presso lo Studio Notarile Bersotti, Sinalunga (SI), e pubblicazioni in Gazzetta Ufficiale nella Repubblica Italiana, la guida dell’Ordine dell’Aquila Romana il 2 dicembre 2012 per successione da: Benito, Vittorio, Romano, Guido, Martina.

L’Ordine è retto da un Ordinamento Costituzionale promulgato nella Confederazione Svizzera il 6 giugno 2013, riconosciuto, come anche il Capo dell’Ordine nelle sue funzioni, da decreto giudiziario.

Nel rispetto dei dispositivi legislativi della Repubblica Italiana, al fine di non violare la legge del 3 marzo 1951 n. 178 in materia di onorificenze cavalleresche, l’Ordine dell’Aquila Romana privato della famiglia Mussolini, pur essendo legato a Roma, ha scelto di avere la sua sede in uno Stato neutrale quale la Confederazione Helvetica, in attesa di eventi o mutazioni di leggi.

 

Cariche in seno all’Ordine dell’Aquila Romana

Cancelliere: Vittoria Flavia Mussolini

Primo Segretario: Principe Guglielmo Giovanelli Marconi

Segretario Generale: Dott. Lupo R. S. Migliaccio di San Felice

Primo Cappellano: Mons. Franco Millimaci

Prefetto e delegato alle attività umanitarie: Antonio Massoni

Questore: Comm. P. S. (q) Salvatore Costanzo

Delegato per i rapporti istituzionali con la Repubblica Italiana: Dott. Stefano Di Martino

Tesoriere: Vacat

Ricevitore: Emilio Giani

Cerimoniere: Vacat

Alfiere: Leonardo Romano

Consiglieri per la Storia: Dott. Adriano Tilgher; Dott. Pietro Cappellari

Sezione cerimoniale ed eventi:

Organizzazione Gruppo di volontariato di Protezione Civile: Fabrizio Druda; Christian Angiolini

Dipartimento Attività Culturali – Promozionali – Propaganda

Sezione Filatelica

Sezione Numismatica

Sezione pubblicazioni

 

 

 

 

I Consiglieri Giuridici dell’Ordine fanno evidenza e specificano:

l’Ordine, pur legittimo ed autorizzabile, non ha attivato al momento nessun procedimento per una eventuale autorizzazione presso gli organi competenti della Repubblica Italiana. Pertanto è fatto divieto a chiunque in Italia di usare anche in privato il grado cavalleresco, il nome dell’Ordine e l’insegna metallica o distintiva, sia su abito civile che militare, o in rapporti privati scritti o pubblicitari identificativi come biglietti da visita o carte intestate, escludendo il ricorso già da questo momento a pregresse sentenze della Suprema Corte di Cassazione riferite ad altri Ordini Cavallereschi.

Si precisa ancora: nel caso in cui vengano elargiti dei provvedimenti da parte del Capo dell’Ordine fuori dalla Repubblica Italiana, vista l’esistenza di privati che nulla hanno a che vedere con la Casa Mussolini e l’Ordine stesso ma che si sono impadroniti fraudolentemente del nome dell’Ordine e hanno fatto circolare in passato, come lo potrebbe essere per il presente e per il futuro, dei diplomi privi di ogni valore, si rende noto che eventuali provvedimenti rilasciati esclusivamente dal Capo dell’Ordine recheranno sempre in calce la sua sola firma autenticata da un notaio.